Fondo Impresa Donna, firmato il decreto

Il Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha firmato il Decreto interministeriale insieme al Ministro dell’economia e delle Finanze Daniele Franco e al Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti che rende operativo il Fondo Impresa Donna (Investimento 1.2 M5C1) previsto all’art 1, comma 97, della Legge 178/2020 (Legge di Bilancio 2021).

Il decreto firmato ora passerà alla Corte dei Conti per la registrazione e, successivamente, un provvedimento MiSE fisserà la data di partenza delle domande, da presentare sul sito di Invitalia, poi valutate secondo l’ordine di presentazione e altri criteri come la forza imprenditoriale del progetto, le potenzialità del mercato di riferimento e una premialità assegnata alle iniziative ad alta tecnologia.

Il fondo varrà 400 milioni di euro totali di cui 32,5 milioni per i primi interventi, 6,2 milioni per secondi e 1,3 milioni per una parte della misura affidata ad Invitalia.

Il Fondo Impresa Donna finanzierà: la nascita, consolidamento e innovazione di imprese gestite da donne, compresa la partecipazione al capitale di rischio di tali imprese; attività di mentoring, supporto tecnico-manageriale, misure di conciliazione vita-lavoro e promozione di campagne di comunicazione multimediali ed eventi, al fine di creare un clima culturale favorevole all’imprenditoria femminili.

Nel caso di creazione di imprese, si tratterà di contributi a fondo perduto che, entro spese ammissibili di 100mila euro, copriranno l’80% fino a un massimo di 50mila euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%. Previsto anche un voucher fino a 5mila euro per impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3mila euro per servizi di Invitalia).

Potranno utilizzare le risorse cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie; società di capitale con quote e componenti del cda per almeno 2/3 da donne; imprese individuali la cui titolare è una donna; lavoratrici autonome. Gli interventi ammessi sono: nuovi impianti, macchinari e attrezzature, immobilizzazioni immateriali, servizi cloud per la gestione aziendale, assunzioni di personale a tempo indeterminato o determinato, avvenute dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa.