Ue, Standard & Poor’s: tassi alti più a lungo, pesa la stima dell’inflazione al 2% solo a fine 2025

Standard & Poor’s prevede che i tassi ufficiali, attualmente al proprio picco o prossimi al suo raggiungimento, rimarranno più alti più a lungo, poiché l’inflazione nell’Eurozona potrebbe tornare al target del 2% solo alla fine del 2025. E’ quanto scrivono gli esperti dell’agenzia di rating in un rapporto sulle condizioni del credito nell’eurozona.

“Ciò peserà sulla crescita, mantenendo le condizioni di finanziamento rigide – ancora più rigide in termini reali – e aumenterà inevitabilmente l’attenzione sui flussi di cassa, sul costo del debito e sulla sostenibilità”. S&P individua quattro rischi chiave per l’Outlook. Questi includono un’economia europea stagnante e sull’orlo di una debole recessione; condizioni di finanziamento rigide che espongono le vulnerabilità finanziarie, con un tasso di default in graduale aumento verso il 3,75% nei prossimi trimestri; rischi di coda legati all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia; costi di rifinanziamento più elevati e valutazioni più basse che mettono sotto pressione le qualità del credito immobiliare. S&P monitora inoltre le potenziali ricadute di un rallentamento economico in Cina più marcato delle attese e un acuirsi delle tensioni commerciali. In questo scenario, il trend nella qualità del credito sta diventando negativo nel caso delle imprese, soprattutto per gli emittenti di grado speculativo, a causa dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento.

Il settore immobiliare rimane uno dei più esposti. Per quanto riguarda le banche europee, sebbene emergerà un deterioramento dell’asset quality, le perdite su crediti dovrebbero normalizzarsi. S&P prevede inoltre che i rating della finanza strutturata si mantengano solidi di fronte a uno stress modesto.

 

Roma, 25 settembre 2023

Fonte: Ufficio Stampa