Fiaip, Ex manifattura tabacchi a Lucca: “Attenzione a non creare una cattedrale nel deserto”

Fiaip, Ex manifattura tabacchi a Lucca: "Attenzione a non creare una cattedrale nel deserto"

In un’intervista alla Gazzetta di Lucca  Giuliano Satti, 64 anni, vicepresidente interprovinciale di Fiaip Lucca-Pisa parla del nuovol progetto di ristrutturazione della ex Manifattura Tabacchi finanziato da Carilucca con 60 milioni di euro.

 

“Il centro storico di Lucca, cioè l’intramoenia come viene definito è un mercato a se stante perché propone immobili non riproducibili e limitati. E’, comunque, un mercato che interessa in maggior parte soggetti non residenti e soggetti non italiani, poco i lucchesi che, anzi, vendono. Quindi ci troviamo di fronte a un fenomeno di occupazione della città da parte di soggetti che provengono da tutto il mondo e che ne apprezzano la qualità e la storia. Il mercato interno – secondo Satti – ha un trend positivo e per quanto attiene la crisi che ha riguardato l’esterno della città, non pare averne risentito”

 

In città ci sono alcuni luoghi decisamente da recuperare. Ad esempio la ex Manifattura Tabacchi. Lei è al corrente del possibile se non probabile impegno da parte della Fondazione Carilucca a finanziare il recupero della struttura?

“Sono al corrente, ovviamente tramite voci di corridoio, sull’intervento che dovrebbe interessare parte della manifattura e che dovrebbe essere, appunto, finanziato, in parte o totalmente, dalla fondazione, ribadisce Satti.

Una azienda di Milano ha manifestato il proprio interesse. Nel progetto, si ipotizzano spazi residenziali e commerciali oltre ad altre tipologie di destinazione. Ad esempio, si prevedono circa 90 appartamenti o loft da porre in vendita con una dimensione media di 70 metri quadrati. E si ipotizza la vendita del tutto entro 36 mesi. Ad un prezzo di oltre 3 mila euro a metro quadro.

 

Lei cosa ne pensa della sua fattibilità?

Da parte mia ritengo che ci sia ancora spazio per il residenziale nel centro storico specie, in presenza di parcheggi dedicati che renderebbero una proposta del genere molto interessante. Per quanto riguarda questa informazione, ritengo, di primo acchitto, che dimensionamenti di quel tipo non siano proprio quanto può richiedere il mercato facendo punto anche alla precisazione precedente. Si deve valutare la richiesta attuale che si dirige verso un mercato di qualità dove il taglio medio in città richiesto è di 120-150 metri quadrati. Creando, quindi, un agglomerato che poi può avere problematiche di carattere gestionale successivo”.

 

 

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