Burrascano (Fiaip Palermo): “Necessaria la riforma dei bonus fiscali casa per raggiungere gli obiettivi Ue”

La Direttiva UE “Case Green”, approvata lo scorso 12 marzo dal Parlamento Europeo, elimina l’obbligo per le famiglie italiane di efficientare le proprie case entro il 2030 (per la classe energetica E) ed il 2033 (per la classe D). Di contro, gli Stati membri si assumono l’impegno di ridurre i consumi energetici del 16%, entro il 2030, e del 20-22%, entro il 2035, con l’obiettivo di arrivare, nel 2050, alle zero emissioni. Obiettivi che i singoli Stati potranno raggiungere anche stabilendo un proprio crono-programma intermedio e dei piani nazionali di ristrutturazione edilizia, con indicatori di progressi misurabili.
 
La direttiva prevede, tra l’altro, che:
– dal 2028, gli edifici pubblici e, dal 2030 quelli residenziali, di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero;
– tutti i nuovi edifici dovranno avere impianti fotovoltaici;
– dal 2040 scatterà il divieto di installare nuove caldaie a gas;
– dal 2025 le agevolazioni fiscali varranno solo per gli impianti di riscaldamento ibridi, ossia quelli che associano alla caldaia a condensazione a gas una pompa di calore che garantisce l’abbattimento dei consumi;
– i Paesi Membri possono esentare gli edifici agricoli e storici (per il loro valore architettonico), le chiese e i luoghi di culto, gli edifici dedicati a scopi di difesa, le case indipendenti entro i 50 mq e le seconde case abitate per non più di quattro mesi all’anno.
 
La Direttiva, che sarà riesaminata dalla Commissione UE entro il 2028 alla luce dei risultati raggiunti, dovrà essere recepita dall’Italia entro 24 mesi dalla sua entrata in vigore, ciò significa che c’è il tempo affinché il Parlamento italiano dia piena attuazione a questo provvedimento.
 
“Il nuovo testo mantiene i risultati raggiunti nel trilogo, lasciando maggior margine agli Stati Membri per delineare una traiettoria di rinnovamento – commenta Marco Burrascano Presidente FIAIP Palermo – . L’Italia deve fare il suo piano ma sarà sempre l’Italia a dichiare lo standard energetico di partenza per ridurlo del 16% ciò che cambia invece sarà per le nuove costruzioni (2030) e per le caldaie a gas (2025)  che non avranno più benefici fiscali per acquisto e installazione. Per raggiungere tali obiettivi sarà necessaria una riforma dei bonus fiscali casa prioritariamente incentrata su di un riordino degli stessi”.