crisi delle compravendite

"Corriere di Maremma "

 

09 novembre 2007

firma Stefano Straccali

GROSSETO – Il mercato delle compravendite ristagna. Così tanto che la situazione, a detta degli agenti immobiliari maremmani, si stà facendo preoccupante. Soprattutto adesso che l’estate è alle spalle e non c’è più il settore degli affitti stagionali in cui tuffarsi per rimediare alla crisi. Un calo preventivabile e preventivato, anzi secondo gli addetti ai lavori giunto persino in ritardo di circa un anno. Ma che rappresenta sempre un’inversione di tendenza difficile da assorbire e che è ancora più problematico rovesciare.

“La flessione è netta, costante, inutile nascondersi”, spiega Filippo Asta, presidente del collegio di Grosseto della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). “L’andamento del mercato è preoccupante, si rilevano evidenti segnali di stanchezza. Qualche mese fa – continua Asta – l’avevamo previsto per tutta una serie di incidenze che poi effettivamente si sono verificate come il peso dell’euro, i mutui subprime americani. Ormai è appurato che numerose famiglie non riescono ad arrivare a fine mese e questo inevitabilmente si traduce, in campo immobiliare, con un rallentamento degli affari. Rallentamento che però ad oggi è diventato quasi una retromarcia”. Segnali negativi che non sono soltanto di matrice italiana, perché anche Francia e Spagna, a sentire gli esperti, devono fare i conti con l’anno difficile delle compravendite. Calo consistente

Ma su quali cifre si assesta la crisi? Secondo Asta, a seguito anche di una approfondita analisi di mercato effettuata con gli affiliati Fiaip delle varie zone della Maremma, in provincia di Grosseto nel primo semestre dell’anno “…si è registrato un calo di circa il 30-35% delle trattative che giungono a conclusione”. Ma non ci sono soltanto meno affari che vanno in porto: anche i tempi per arrivare a un esito positivo del compromesso di vendita si sono dilatati. “Purtroppo anche nel nostro settore – spiega il presidente Fiaip – l’euro ha fatto la sua parte: ad esempio, per gli immobili che prima costavano 3 milioni delle vecchie lire al metro quadro, oggi il prezzo è schizzato alle stelle, intorno ai 3 mila euro al metro quadro, ovvero il doppio.

Dunque quel mercato immobiliare che a cavallo del nuovo millennio aveva fatto registrare una crescita esponenziale “…grazie al costo del denaro avvicinabile quasi da chiunque, il che ha permesso vendite e conclusioni veloci”, come sottolinea Asta, adesso è sull’orlo del baratro. Colpa “…dell’inversione di tendenza d