Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
Nel Documento approvato dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati vengono ripercorsi il programma e gli obiettivi dell’indagine e i principali elementi emersi dal ciclo delle audizioni svolte.
In particolare, nel corso delle audizioni è stato evidenziato l’impatto negativo che la crisi economica internazionale ha avuto sul settore delle costruzioni e sul mercato immobiliare.
Tra i fattori che hanno inciso sul fenomeno del mancato accesso all’abitazione vi sono il progressivo impoverimento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, a causa del brusco arresto, a partire dalla metà degli anni ’90, degli investimenti pubblici per la costruzione di nuovi alloggi e anche del positivo esito delle operazioni di alienazione degli stessi nonché l’incapacità di accedere all’abitazione delle fasce deboli della popolazione.
La crisi avrebbe poi reso sistematici i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione che sono considerati la causa di un complessivo deterioramento dei rapporti contrattuali, anche fra soggetti privati, che in alcuni casi mette a repentaglio la stessa sopravvivenza delle aziende.
Un’altra questione emersa riguarda la qualificazione degli operatori del mercato nel settore delle costruzioni. In particolare, per le imprese operanti nell’edilizia si pone la necessità di introdurre sul piano legislativo specifici requisiti di accesso di natura tecnico-professionale e organizzativa, tali da garantire la qualità dei prodotti e dei servizi resi, la sicurezza e la salute dei lavoratori, il puntuale assolvimento degli obblighi fiscali e contributivi, la compatibilità ambientale degli interventi, la tutela dei diritti del cittadino consumatore e utente del bene-casa.
Da parte dalle associazioni di categoria degli agenti immobiliari e dei mediatori d’affari è stata sottolineata l’urgenza, anche ai fini del rilancio delle attività contrattualistiche strutturalmente
connesse al mercato immobiliare, di fissare sul piano legislativo standard minimi professionali, a tutela della qualità e della trasparenza dei servizi resi ai clienti.
Inoltre, è emersa l’esigenza, nell’ambito di politiche abitative organiche e coerenti, di un approccio differenziato che tenga conto della segmentazione dei mercati, sia della locazione che della proprietà nonché la necessità, nell’ambito del rapporto fra sistema creditizio e mercato immobiliare, del superamento della fase negativa caratterizzata da una sensibile diminuzione sia dei finanziamenti delle banche alle imprese per gli investimenti sia delle erogazioni di mutui alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni.
approvato il Documento conclusivo dell’indagine conoscitiva.
È stata focalizzata anche l’attenzione sulla questione della qualità dell’edilizia ed in particolare dell’efficientamento energetico degli edifici e della loro messa in sicurezza (a partire dal rischio sismico), che potrebbe porsi come fattore positivo di sviluppo dei mercati immobiliari in generale e di settore industriale (quello di "casa qualità") nonché sulla questione dell’attuazione e degli effetti del complesso delle misure adottate dal Governo, da un lato, per contrastare il degrado urbano derivante da fenomeni di alta tensione abitativa (cd. Piano Casa 1), dall’altro, per consentire la semplificazione delle procedure di modifica ed ampliamento del patrimonio edilizio esistente, nel rispetto dei requisiti di sostenibilità ambientale, efficienza energetica e prevenzione del rischio sismico (cd. Piano Casa 2).
Mercato delle locazioni
È emersa la consapevolezza di dover intervenire con misure fiscali in materia di affitti. Pertanto,
viene evidenziata l’unanime volontà, con riguardo al mercato delle locazioni, di introdurre una
tassazione sostitutiva (cd cedolare secca), con aliquota del 20 per cento, allo scopo di sottrarre il reddito derivante dalla locazione da quello complessivo del proprietario dell’immobile e di conseguire progressivamente, il duplice scopo di aumentare la propensione all’investimento in abitazioni da destinare all’affitto e di rendere più trasparente e concorrenziale il mercato della locazione con l’emersione di una rilevante quota degli attuali affitti in nero.
Interventi per riattivare l’offerta di edilizia sociale
Amplissimo consenso ha riscontrato la proposta di consentire ai comuni di acquisire una parte del patrimonio immobiliare invenduto per effetto della crisi economica internazionale, da reimmettere sul mercato delle locazioni, principalmente sotto forma di assegnazione di alloggi di edilizia sociale.
Fondamentali sono state considerate ulteriori misure legislative proposte dai soggetti auditi:
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la completa parificazione tra soggetti pubblici (aziende che gestiscono il patrimonio di ERP) e soggetti privati (persone fisiche e giuridiche) in ordine alla possibilità di beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per gli interventi di ristrutturazione edilizia (cd. 36%) e di efficientamento energetico degli edifici (cd. 55%);
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la costituzione di un fondo di rotazione per l’attivazione degli interventi di ristrutturazione o riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, per consentire alle aziende responsabili della gestione di tale patrimonio di porre in essere efficaci processi di autofinanziamento degli interventi necessari;
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la cancellazione dell’Iva sugli interventi di edilizia residenziale pubblica
Ulteriori proposte prioritarie riguardano la predisposizione di un organico pacchetto di misure legislative finalizzate a conseguire la disponibilità di aree pubbliche a costo ridotto o in assegnazione gratuita; il riconoscimento di compensazioni o premialità urbanistiche per la realizzazione di edilizia sociale; una fiscalità di favore per la costruzione e gestione dell’edilizia sociale; il ripristino della contribuzione ex Gescal da destinare all’edilizia sociale; la creazione di un parco di immobili pubblici e di aree pubbliche da destinare, previo espletamento di procedure ad evidenza pubblica, alla realizzazione di alloggi.