Se riparte l’immobiliare, riparte l’Italia: le immagini

Si è tenuta ieri pomeriggio a Roma, nella prestigiosa cornice dell’Auditorium Antonianum, la manifestazione "Se riparte l’immobiliare, riparte l’Italia!", un evento fortemente voluto da FIAIP – e partecipato da FIAIP Emilia-Romagna con una nutrita delegazione – per portare all’attenzione di politici e media non solo lo stato in cui si trova il nostro settore, ma anche una serie di iniziative studiate dalla Federazione per far ripartire l’intero comparto.

Il Manifesto per il Rilancio del Settore Immobiliare, presentato dall’intervento introduttivo del Presidente Paolo Righi ed al quale potrete aderire cliccando qui, rappresenta una visione programmatica indirizzata all’intero ventaglio di attività che gravitano attorno al pianeta immobiliare: come più volte sottolineato dallo stesso Righi, FIAIP intende con questo documento proporsi come autorevole interlocutore istituzionale non solo per difendere le istanze dell’agente immobiliare, ma per ribadire i diritti di tutti gli operatori che lavorano in questo settore con serietà e correttezza.

Lo striscione "Casa = Lavoro" esposto tra il pubblico meglio sintetizza lo stretto, inscindibile rapporto tra rilancio del settore immobiliare e creazione di nuovi posti di lavoro: l’immobile, ha continuato Righi, deve quindi tornare ad essere considerato come bene produttivo al quale la famiglia italiana tradizionalmente aspira, e non come una "colpa" oggetto di una pressione fiscale non solo eccessiva, ma anche iniqua nella sua formulazione. Non solo la tassazione del patrimonio, invece che del reddito da esso effettivamente prodotto, va considerata come una pratica odiosa, ma l’intero settore ha subito le conseguenze di un patto sociale che, con la reintroduzione della tassazione sulla prima casa, è stato tradito nei confronti delle categorie economicamente meno forti.

I punti nei quali si articola il manifesto, e sull’opportunità dei quali tutti i rappresentanti del mondo politico ospiti in sala hanno convenuto, sono:

1) Riduzione della pressione fiscale sugli immobili, semplificazione fiscale ed eliminazione Enti inutili
2) Tassare i redditi derivanti dal patrimonio e non il patrimonio
3) Meno debito con le dismissioni del patrimonio immobiliare dello Stato
4) Eliminazione della tassa sulla prima casa
5) Revisione della Legge sulle locazioni
6) No al consumo del suolo, sì al recupero dell’esistente
7) Edilizia agevolata, no a nuove costruzioni
8) Facilitare l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa
9) Facilitare l’acceso al credito immobiliare per mezzo dell’agente immobiliare
10) L’agente immobiliare e il passaggio da ausiliario del commercio a professione intellettuale
11) Lotta all’evasione fiscale e all’abusivismo professionale

La crisi del settore immobiliare “ci è ben chiara”, ha detto il senatore del Pd, Giovanni Legnini che ha ribadito gli impegni del centrosinistra per ridare slancio al comparto. E sull’Imu ha sottolineato che si tratta di “un’imposta ibrida, con una parte patrimoniale e una parte federalista che è il corrispettivo che si paga in cambio di alcuni servizi. Noi vorremmo scindere questi due elementi: da un lato l’imposta federalista locale che non dovrebbe superare l’aliquota dello 0,4%, dall’altro la componente patrimoniale erariale progressiva per i patrimoni sopra 1,5 milioni più un’esenzione fino a 500 euro”. Si tratterà poi di “coordinare l’imposta federalista con la Tares che gli italiani non possono sopportare”. Urgente anche la necessità di sostenere le giovani coppie che devono comprare la prima casa: il senatore la rilanciato la proposta bipartisan di un fondo alimentato dalla Cdp, insieme a un aumento delle detrazioni per gli interessi passivi sui mutui. “Se si fossero spesi meno soldi per il Monte dei Paschi di Siena si poteva detassare la prima casa” ha sottolineato nel suo intervento il senatore del Pdl, Maurizio Gasparri. “Siamo stati accusati – ha aggiunto Gasparri – di aver detassato l’Ici sulla prima casa: noi invece siamo lieti di quella scelta e ribadiamo che l’Imu va cancellata” “L’Imu va corretta, fermo restando il principio del pareggio di bilancio” è la posizione espressa dal deputato dell’Udc, Pier Luigi Mantini. Per l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, candidato della Lega, molte cose del manifesto sono “fattibili a cominciare dall’Imu sulla prima casa” che si può eliminare tagliando le spese militari e i regali alle banche”. “Quello delle tasse sull’immobiliare – ha spiegato – non è solo un punto di eccesso di pressione fiscale, è un punto di blocco dell’economia”.

Particolarmente toccanti, al di là delle necessarie considerazioni tecniche e programmatiche, sono stati i momenti nei quali il Presidente Righi ha parlato della casa come "luogo dell’anima" profondamente connaturato nelle radici e nella cultura del nostro Paese, bene che bisogna tornare a tutelare all’insegna di uno sforzo comune che tenda ad unire, invece che dividere, gli attori coinvolti.

Professori universitari e rappresentanti delle principali associazioni di categoria, da Confedilizia ad Adiconsum, hanno espresso vivo apprezzamento per l’approccio costruttivo manifestato da FIAIP, condividendo i principi enunciati nel Manifesto e le considerazioni che li hanno ispirati. Al termine della "grande manifestazione" (come l’autorevole Sole24Ore l’ha definita), il Presidente Righi non ha però mancato di sottolineare, pur apprezzando gli impegni assunti dai politici di tutti gli schieramenti in periodo di campagna elettorale, spetti a noi agenti immobiliari condurre la battaglia per veder finalmente riconosciuta – nei fatti e nella normativa – la nostra professionalità: citando l’esperienza spagnola, che ha visto aumentare del 45% le truffe immobiliari a seguito di una liberalizzazione senza criterio della professione, Righi ha invece ribadito la necessità di una ulteriore qualificazione della figura dell’Agente Immobiliare, professione per la quale si auspica una qualifica di tipo intellettuale e per l’accesso alla quale dovrà essere definito un chiaro percorso di studi.


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