Immobiliare: Fiaip Sicilia“A tu per tu con…” Marco Grumetti, Vicepresidente Nazionale vicario

“A TU per TU con…”. Arriva la nuova rubrica bisettimanale di FIAIP Sicilia, che nel primo numero intervista Marco Grumetti, vicepresidente Nazionale Vicario FIAIP.

In questo spazio avremo l’opportunità di conoscere le storie di protagonisti impegnati nel settore immobiliare, soprattutto legati alla FIAIP – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali. Cercheremo di far emergere oltre all’aspetto professionale, anche quello privato dell’intervistato, racconteremo “a TU per TU” la sua storia, ripercorreremo i primi passi nella professione, le motivazioni per cui si è  scelto di intraprendere la carriera nell’attività immobiliare,  i successi conseguiti, le difficoltà incontrate, i traguardi da raggiungere e quelli già realizzati, seguendo una chiave di lettura tale da  poter offrire al nostro pubblico, uno spunto di riflessione sul valore dell’agente immobiliare e sulla responsabilità del ruolo che riveste  nella compagine sociale quando si vuole vendere,  acquistare e/o locare un immobile.

 

Parlaci di te, Marco Grumetti?

“Sono un agente immobiliare che svolge questa professione da ben oltre 40 anni; ho ricoperto per tre mandati la carica di presidente del collegio di FIAIP Milano e successivamente per altri due mandati il ruolo di vicepresidente del collegio regionale FIAIP Lombardia. Da due anni sono vicepresidente Nazionale Vicario con delega ad alcuni comparti, tra cui quello dell’Antiabusivismo e Tecnoborsa, oltre a essere di supporto e di consiglio al Presidente Nazionale”.

Cosa ti ha spinto a diventare un agente immobiliare?

“Ho iniziato ai tempi dell’università per guadagnare qualche soldo, poi con il passar del tempo mi sono sempre più appassionato grazie ad un discreto successo in questo lavoro e per quasi sette anni sono stato un dipendente presso la stessa agenzia immobiliare di Milano, poi ho aperto nel 1984 la mia attuale agenzia con i miei due attuali soci, oramai diventati storici. La mia società è operante sul territorio di Milano città”. 

Quanto è stato determinante nel tuo essere Agente Immobiliare, la scelta di diventare un Agente Immobiliare associato FIAIP per poi diventarne anche un dirigente?

“Ho deciso di associarmi a FIAIP quando si è manifestata presso la mia clientela la necessità di dover mediare la vendita o l’acquisto di immobili ubicati in altri luoghi al di fuori della città di Milano. Ho scelto la nostra associazione fra le altre constatando che la peculiarità di FIAIP era (ed è tuttora) quella di essere ramificata con la sua rete di agenti immobiliari su tutto il territorio nazionale. Questa scelta mi ha permesso di poter svolgere la mia attività di mediatore immobiliare ovunque sul territorio nazionale, soddisfacendo, di conseguenza, tutte le esigenze e necessità della mia clientela. La decisione di diventare invece dirigente FIAIP è nata un po’ per caso. Confrontandomi con alcuni colleghi della mia città, spesso non FIAIP, mi rendevo conto, sinceramente, che la preparazione nella nostra professione era scarsa. Da qui la decisone di entrare operativamente all’interno della associazione. Diventato prima consigliere e poi presidente, ho da subito organizzato dei corsi di formazione con taglio prettamente tecnico e poi anche commerciale”.

Da associato a vicepresidente nazionale Vicario della FIAIP, un percorso fatto di….

“Un percorso fatto di quello in cui credevo francamente: una grande professionalità del mediatore immobiliare, oggi diventata determinante per rimanere nel mercato. Da dirigente del collegio di Milano ho sviluppato questa mia idea, adoperandomi affinché gli agenti immobiliari avessero la possibilità di avere gratuitamente dei corsi di formazione altamente professionali. Da questi corsi, è nata successivamente l’idea di dare vita a degli incontri federativi, anche ludici, dove gli agenti immobiliari potessero conoscersi, confrontarsi e trovare un terreno comune su cui sviluppare le collaborazioni, il tutto sotto l’egida della nostra Federazione”.

In tutti i ruoli sino adesso ricoperti, più onori o oneri?

“Il carico degli oneri e della responsabilità è enorme ma allo stesso tempo gratificante. Gli onori li riassumo in un solo passaggio: fra tutti i colleghi di Milano pochi mi chiamano con Grumetti, ma bensì Marco; per me questo è un onore, perché ha voluto dire che sono stato un collega-amico sempre disponibile alle richieste degli associati, ho investito tempo e dedizione nel mio compito da Presidente raddoppiando durante i miei mandati il numero degli associati raggiungendo quota 360…. amici”.

Un episodio federativo a cui sei particolarmente legato?

“La fine del mio ultimo mandato come Presidente del collegio di Milano, ricordo ancora la grande commozione e la manifestazione di enorme affetto da parte non solo dell’intero consiglio ma di tutto il collegio in occasione del cosiddetto addio a quel ruolo, durato ben 10 anni, con la consegna di un simbolico mazzo di chiavi della sede del collegio di Milano”.

Oggi quali gli obiettivi prefissati? 

“Tra i miei obiettivi primari, quello delicato legato alla lotta contro l’Abusivismo, purtroppo ho dovuto constatare che, ad oggi, si può intervenire nei confronti dell’abusivo solo con delle prove concrete di trattative fra un soggetto acquirente e il soggetto non abilitato. Per avere l’appoggio delle Camere di Commercio, che ricordo dovrebbe essere la “casa” delle professioni, bisogna essere in possesso di prove documentali che dimostrino lo svolgimento concreto di trattative, valutazioni o informazioni sulla base delle quali il “cittadino” abbia poi deciso di procedere alla sottoscrizione di un incarico di vendita o di un preliminare d’acquisto. Per cui gli eventuali esposti hanno successo quando gli stessi vengono fatti da consumatori che ci forniscono tutto quanto sopra esposto. Le Camere di Commercio e, di conseguenza, tutti gli organi collegati ad esse attivano la procedura mirata ad accertare la commissione del reato dopo avere esaminato tutte le prove documentali a loro fornite. Purtroppo per tali motivi non sempre ci troviamo nelle condizioni di agire in maniera facile ed efficace, come vorremmo. Pertanto, la mia idea attuale, e di cui ne parlerò nella prossima assemblea di metà mandato prevista per il prossimo mese di ottobre, è quella di rendere edotto il cliente finale mediante un’attività di comunicazione al pubblico degli utenti-consumatori che metta a fuoco alcuni messaggi a sfavore di chi svolge questa attività da Abusivo in tre principali punti:                                                                                                                                                                                                                                                                                               

– Primo punto, se un soggetto svolge la professione da abusivo ha delle motivazioni per farlo ma nessuna di queste è positiva. Cercherò di spiegarmi esemplificando: in genere i soggetti non abilitati possono essere agli inizi della professione e quindi non hanno la necessaria esperienza e preparazione, quando invece queste persone stanno svolgendo questo apprendistato da un po’ di tempo e non sono abilitati alla professione vuol dire che non sono riusciti a superare l’esame per mancanza di preparazione, oppure, ancora peggio, non hanno nemmeno pensato di abilitarsi;

Secondo punto, l’abusivo non è coperto da nessuna assicurazione professionale per tutti gli eventuali errori inerenti le informazioni che lui fornisce al cittadino consumatore, come ad esempio la valutazione dell’immobile, il controllo documentale catastale e ipotecario dell’immobile, e in ultimo, forse la più importante, la preparazione tecnica e giuridica per la sottoscrizione di una proposta proposta/preliminare;                                                                                                       

– Terzo punto, forse  il più persuasivo e pragmaticamente il più concreto per raggiungere l’obiettivo della lotta all’abusivismo, è quello previsto dalla stessa legge 39/89, che norma la professione del mediatore immobiliare, che sancisce che se un utente finale ha concluso una trattativa, con un soggetto non abilitato alla professione di mediatore immobiliare, ha diritto  a non corrispondere il compenso di mediazione o di ricevere in restituzione le somme già eventualmente versate per tale lavoro.

A conclusione aggiungo che se il cittadino non lo facesse incorrerebbe in una complicità di un reato che ad oggi è punibile sino a 6 anni di reclusione.

FIAIP, Pertanto, è intenzionata a mettere sul campo un’azione di comunicazione usufruibile da tutte le persone che entrino in contatto con il comparto dell’intermediazione immobiliare, affinché l’investimento immobiliare sia sicuro e sgomberi il campo a tutti quei soggetti abusivi che per la loro impreparazione gettino nocumento alla professione.
Altro obiettivo è quello migliorare la qualità della nostra professione, mettendo sempre a disposizione degli associati agenti immobiliari strumenti e servizi utili e innovativi mirati al miglioramento della preparazione e della diffusione della qualità della nostra figura professionale; per me questo è un punto nodale, poiché l’agente immobiliare percepisce degli adeguati compensi per la propria attività di  intermediazione  e deve offrire  di conseguenza un servizio di grande qualità, se non vuole scomparire dal mercato, questa differenza deve essere percepita come essenziale e significativa dal pubblico dei consumatori, anche in considerazione degli attuali tentativi di disintermediazione; se così non sarà la nostra professione finirà con l’essere gravemente pregiudicata dai sistemi informatici o da colleghi di basso profilo professionale e di scarso servizio ma con conseguenti basse richieste di compenso”.

Marco, nel ringraziarti per questo momento che hai condiviso con il nostro pubblico, ti chiedo per ultimo tre aggettivi per descrivere cosa FIAIP rappresenta per te?

“Grande, efficiente e attenta alle esigenze degli agenti immobiliari e delle normative professionali”.